“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”

Art. 54 della Costituzione Italiana

martedì 24 maggio 2011

Necessarie alternative al piano rifiuti del Lazio

Il convegno "Il piano rifiuti del Lazio e le sue alternative: perché diciamo no alla discarica di Allumiere", tenutosi il 19 maggio presso la sala Flaminia a S. Marinella, è riuscito a costituire un partecipato momento di informazione e di sensibilizzazione al problema dello smaltimento dei rifiuti nel nostro comprensorio. Alle presentazioni è seguito un interessante e prolungato dibattito tra la platea e i relatori, dimostrando l'elevato interesse sull'argomento dei cittadini.
Il moderatore dei lavori, Stefano Massera, ha illustrato l’attività della commissione ambiente del Comune.


Sono stati descritti tramite slides da Emiliano Stefanini, rappresentate del Comitato cittadino di Allumiere "No alla discarica", i siti in cui sono previsti sia la megadiscarica che il discusso Biopolo con annesso digestore. La prima occuperebbe un´area davvero imponente, di ca. 145/150 ettari, nella zona "Poligono della Farnesiana" all’interno del Centro Chimico NBC sulla Braccianese; il centro di compostaggio invece verrebbe a collocarsi in area limitrofa, nella neo individuata "area industriale", in base al rinnovato PRG di Allumiere. L'impianto nel suo progetto originario era dimensionato al punto da risultare idoneo a un bacino di utenza di oltre in milione di utenti. Si capisce così come nell´intera area industriale, anziché insediare attività manifatturiere locali, verrebbe conferito l´umido di tutta la provincia. Bisognerebbe invece puntare su impianti di piccoli dimensioni, in cui raccogliere l´umido del nostro comprensorio (25.000 tonnellate ca.).


E´ stato ricordato come la storia del protocollo Alemanno-La Russa parta dal 2009, quando cioè si è cominciato a porre il problema dell´alternativa a Malagrotta, prossima all´esaurimento, per i rifiuti di Roma. E´ stato proprio per risolvere il problema di Roma e dell’incapacità dei suoi amministratori che il Piano Rifiuti del Lazio è passato da sei ATO (Ambiti territoriali Ottimali) provinciali, in cui Roma figurava come ATO autonomo, ad un unico ATO regionale, ha affermato Simona Ricotti, portavoce del Forum Ambientalista. Questo fa sì che Roma, in base al nuovo piano della Polverini, possa scaricare sull’intera regione i suoi rifiuti. Inoltre la servitù militare, su cui la cosiddetta “Cittadella dei Rifiuti” andrebbe totalmente ad incidere, consentirebbe di bypassare il voto sfavorevole degli enti locali sull´ipotesi di discarica nel loro territorio. La faccenda quindi è stata studiata in tutti i particolari: si fa la discarica ad Allumiere, si incenerisce CdR a Torvaldaliga Nord e le ceneri possono essere utilizzare nel neo-cementificio di Tarquinia, progettato proprio ai confini delle aree interessate da “Cittadella dei Rifiuti” e “Biopolo”. L´intero comprensorio, patrimonio dell´Unesco per i beni archeologici e Zona a Protezione Speciale (ZPS) per l´aspetto paesaggistico, verrebbe asservito ad un piano rifiuti regionale che punta tutto sull´incenerimento e sulle megadiscariche, soddisfacendo gli interessi di Cerroni, AMA, ENEL: tutti i giganti del profitto sui rifiuti.


Gaetano Alibrandi, responsabile ambiente del gruppo della FdS alla Regione Lazio, ha sostenuto che l'attuale piano rifiuti è basato su previsioni e cifre volutamente errate e che la Polverini punti all'emergenza ed al commissariamento, consentendo di andare in deroga a tutti i vincoli che vieterebbero discariche ed incenerimento nella ZpS.


Ci sono, però, anche delle buone notizie: la Comunità Europea obbliga gli stati membri alla raccolta differenziata, al taglio delle emissioni e al risparmio energetico del 20% entro il 2020. Il piano di rifiuti del Lazio è stato denunciato alla Corte di Giustizia Europea. Inoltre il Forum Ambientalista e Comitato cittadino di Allumiere hanno impugnato il 29/4/2011 presso il TAR del Lazio il protocollo Alemanno-La Russa, mentre il 3/5/2011 è stata protocollata la richiesta di un´audizione del comitato e dei rappresentanti dei comuni presso la Commissione Ambiente della Regione Lazio. Infine, conclude Alibrandi, un piano alternativo dei rifiuti esiste: è la legge regionale di iniziativa popolare presentata nell’ambito della campagna “Non bruciamoci il futuro”, basata sul ciclo virtuoso del recupero e riciclo. Le istituzioni regionali hanno tentato di bloccarla contestandone la legittimità, ma la determinazione dei comitati ha superato anche questo ostracismo iniziale ed ora si è in attesa che venga messa all’ordine del giorno del Consiglio Regionale. Il piano dei rifiuti del Lazio proposto dalla Polverini va respinto con decisione perché le discariche non vanno progettate né ad Allumiere né altrove: esse sono il frutto di strategie sbagliate che producono, come gli avvenimenti campani insegnano, solo situazioni emergenziali. Bisogna, invece, puntare sulla raccolta differenziata spinta, unica reale soluzione al problema dei rifiuti e alla costruzioni di impianti nocivi come megadiscariche ed inceneritori. E’ su questo che devono attivarsi i Sindaci del comprensorio se veramente vogliono contrastare questa ulteriore servitù che vorrebbero imporre al nostro territorio. Votare unicamente pur importanti mozioni unilaterali antidiscarica, senza attivare pratiche virtuose come la differenziata spinta e senza contrastare la logica che sottende il Piano Rifiuti Regionale, serve solo a crearsi un alibi di dubbia utilità.

Su questo la nostra lista sarà vigile e di continuo stimolo.






Lista civica "Un´altra città è possibile

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